Con la Vespa tra le nuvole...
Non so se vi è mai capitato di ritrovarvi con la testa tra le nuvole, anzi con la Vespa tra le nuvole…
A noi è successo durante il viaggio di andata Perugia-Bastia e vi assicuro che non è stata una sensazione piacevole ne tanto meno ovattata, come spesso ci vogliono far credere.
Apro e chiudo una parentesi (certo, direte che chiamare “viaggio” arrivare fin sotto al Subasio vi sembra esagerato… ma se avete visitato il nostro sito saprete che la “Bastia” a cui mi riferisco è quella in Corsica, non quella de noaltri “near Assisi”). Tornando a noi…
Sarà stato che alle spalle c’erano le ore e i Km fino a Livorno, alcuni dei quali sotto la pioggia, che… va bè che era agosto, ma con la vespa carica diventa al quanto fastidiosa, per non dire una sega infinita! Sarà stato che la pioggia in questione ci ha rallentato, tanto da farci perdere il traghetto delle 14:20! Sarà stato che per il successivo abbiamo dovuto aspettare delle ore al porto sotto lo schioppo del sole! Saranno state le inevitabili ore di traversata fino alla costa francese, ovviamente tutte di scomodissimi appostamenti tra ponte e tavoli al bar! Sarà stato che per raggiungere la meta còrsa stabilita si doveva valicare un monte all’apparenza innocuo, ma la cui cima era completamente immersa in una minacciosa nuvola d’altri tempi (…una nuvola in bianco e nero!). Sarà che erano le 23:00 e che eravamo partiti alle 8:30! Sarà che le tipiche strade di montagna non sono ben illuminate, e che in questo caso non lo erano affatto (e chi conosce la Corsica sa bene che le strade non sono proprio la migliore cosa che si può trovare sull’isola!). Sarà che il sapiente carico della vespa era stato studiato per un percorso da fare alla luce del sole, e che proprio a me toccava il ruolo di apripista, nel regolare susseguirsi dei turni fin dalla partenza!
Stà di fatto che la zavorra anteriore, tenda-materassino-zainopieno-sgabelli(!!) mi provocava un simpatico gioco di luci che aveva come risultato una visione ottimale della scritta OBI (dello zainetto) accuratamente riflessa sulla visiera del casco, e un bel niente davanti alla ruota della vespa, almeno fino ad una decina di mt oltre i quali era "ben" illuminato soltanto il cielo. Inevitabile il cambio di posizione con l’alter-ego rosso bordeaux del mio stremato PX, altrettanto sapientemente carico ma maggiormente adattabile a tutte le condizioni atmosferiche!
A proposito, quasi dimenticavo, lo sapevate che dentro le nuvole è freddo? Ora lo sapete.
Ricapitolando: ORE, KM, PIOGGIA, SOLEPESO, STANCHEZZA, BUIO, CURVE, FREDDO. Un’esperienza che non poteva finire che in un modo. Campeggio provvisorio senza materassino (e già il pensiero ci metteva pensiero) quando, nel cercare di trovare la giusta posizione ai mezzi spenti, urto qualche cosa avanzando in retromarcia e mi sento sfuggire le manopole dalle mani (porc…!!!) assistendo alla caduta sul fianco del mio esausto mezzo gommato… ma si sa, la stanchezza non risparmia nessuno!
ATTENZIONE: per la caduta finale sono stati usati stuntMAN e stuntSCOOTER professionisti, non tentate di procedere avanzando in retromarcia. Don’t try this at home!