lunedì 24 dicembre 2007

Altro che renne!!


Ci metterà un pò più tempo del solito...

e non sarà così semplice da parcheggiare sui tetti...

ma un Babbo Natale in sella ad una Vespa non teme confronti...

altro che renne!!

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BUON NATALE dal VESPAIO

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lunedì 10 dicembre 2007

La nostra Croazia

Anche se è quasi Natale e ormai la nostra vacanza è un pò lontana, abbiamo finalmente terminato, nei nostri pochi ritagli di tempo, la realizzazione di questo piccolo riassunto del viaggio. Non prendete impegni per i prossimi 4 minuti e non dimenticate di accendere le casse o inserire le cuffie... buona Croazia a tutti!

P.S. purtroppo per motivi logistici ho dovuto abbassare la risoluzione, comunque è carino lo stesso!

domenica 4 novembre 2007

La sfiga ha un buco nella gomma...



“…E noi l’aggiusteremo con il Chewingum”.
Queste sono le parole di una famosa canzoncina per bambini, ma nella realtà non è esattamente così facile come vorrebbero farci credere.
La cronaca.
Più o meno a metà tragitto, dopo circa 1200 Km dalla partenza, arriviamo a Premantura (punta estrema dell’Istria). Essendo un parco naturale, all’ingresso si paga un esiguo pedaggio e ti viene rilasciata una sorta di mappa, indispensabile per orientarsi nel “labirinto” di strade bianche dirette ognuna in qualche caletta sul mare. Decidiamo di andare a caso, e dopo un buon quarto d’ora di strada percorsa a passo d’uomo per evitare buche e limitare le nuvole di polvere, parcheggiamo (rigorosamente sotto il sole rovente) e scendiamo a piedi. Il posto è bellissimo (per chi ama le rocce) e rimaniamo ancora più affascinati quando, entrando in acqua, ci sembra di nuotare in un acquario. Fitti banchi di coloratissimi pesci ci fanno compagnia e sullo sfondo un celeste intenso mai visto prima.
Fin qui niente di strano, ma ad un tratto ecco l’inaspettato imprevisto: si riparte dopo una mattinata di tuffi coreografati a dovere, e il parcheggio sterrato si trasforma in un letto di sabbie mobili. Sulle prime non capiamo… tutti fermi! Foratura alla ruota posteriore e prima volta in assoluto che ci troviamo alle prese con questo inconveniente. Sono circa le 14.30 e il sole è serio!! Senza disperare e con un ottimismo che farebbe invidia a “Gianni”, ci imponiamo calma, concentrazione ma soprattutto collaborazione. Tutti ai propri posti: Lalaura al telo da mare per creare ombra, il più esperto Stè all’atto pratico, Ali all’inclinazione della Vespa, e Langela addetta al servizio fotografico. Una sciocchezza che si risolve in 4e4 otto: liberare la ruota di scorta, inclinare il veicolo sul cavalletto, chiave del 13, sostituzione, chiave del 13 dall’altro verso e il gioco è fatto. Durata dell’operazione, circa 10 minuti… grande Vespa. Solo per scrupolo decidiamo di comprare una nuova camera d’aria togliendoci il pensiero una volta per tutte. Poca strada e arriviamo da “moto-gume” dove con nostro stupore scopriamo che il proprietario è anche lui un Vespista che, mentre armeggia con aria compressa e chiavi inglesi, ci chiede eccitato del nostro viaggio e ci racconta di essere andato all’altare con la sua Vespa 200, fatta decorare con fiori gialli ed arancioni apposta per il grande evento (un saluto al nostro bizzarro amico croato!).
Una foratura ci poteva stare, e, da che mondo è mondo, per ogni cosa “c’è sempre una prima volta” anche se nel nostro caso ce ne sono state addirittura due!!
Infatti, lungo la strada del ritorno, a meno di 80 Km da casa, ecco che il problema si ripresenta di nuovo: in uscita dall’ultimo pit-stop da rabbocco, in mezzo ai monti nei pressi di Fossato di Vico, la solita Vespa comincia a sculettare dando vita ad una gincane stilisticamente perfetta ma totalmente ingiustificata; una rapida occhiata al problema (ma che sfiga!!) ed un’altra al box appena lasciato a 20 m in salita (caz….!!). Le nuvole ed il buio incombono, e già il faro comincia a cercare il modo più ingegnoso per illuminare la strada da dietro lo zainodavanti, ma a gran fatica! Alle pessime condizioni atmosferiche si aggiunge la malaugurata scelta di piazzare il tutto in discesa, cosa che di lì a poco si rivelerà disastrosa. Non a caso al primo tentativo di inclinazione, ecco che il cavalletto decide di dividere, o meglio, di cedere il peso della Vespa (carica!!!) alle braccia stanche dei meccanici: inevitabile schianto a terra e silenzio generale… attimi di suspense… … niente panico… … due moccoli fatti per bene e basta poco, stanchezza in primis, a ritentare l’operazione, rimandando eventuali controlli ai giorni successivi. Le mani sono infreddolite ma l’esperienza passata le fà sembrare esperte così come tutta l’equipe coinvolta: nonostante tutto un cambio gomme ineccepibile e in tempi da record.
Si riparte con l’angosciante dilemma del “non c’è 2 senza 3” anche perché sembra chiaro che ormai la sfiga vi ha preso di mira, ma per fortuna “non tutti i detti vengono per nuocere” e arriviamo a casa senza altre sorprese.
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(to be continued...)

martedì 16 ottobre 2007

Paese che vai... perugino che trovi



Domenica 12 Agosto. Stiamo per percorrere oltre 2.000 Km e mai come stavolta ci sembra di non aver fatto i dovuti controlli e i necessari preparativi se non le due carte stradali (italiana e croata) e una tanica di olio in più per la miscela. Nonostante la sveglia abbia suonato all’ora prevista, non c’è verso di arrivare puntuali per l'appuntamento al distributore, ormai partenza fissa “da Vespe cariche”. La settimana passata aveva più o meno piovuto tutti i giorni e il dover partire e bagnarsi fin da subito ci smorzava l’eccitazione della prima vacanza itinerante che facciamo.
Al posto della pioggia, una nebbia bassa ma non troppo fitta. Passiamo per S.Martino, Ponte S.Giovanni, Pretola, Bosco e Colombella, ma la nebbia permane: “Tranquilli che di solito, quand’è così, c’è il cielo sereno!”… come non detto! Salendo per Gubbio vediamo un mare bianco e ovattato ricoprire la valle, e un brutto cielo grigio sopra le nostre teste, tanto da farci ricorrere ai K-Way sotto le selle. Alla Contessa ancora niente di buono, ne sole, ne tantomeno cielo. Ancora curve ed ecco che all’altezza del Passo del Furlo ci ritroviamo un cielo azzurro e un sole caldo che ci accompagneranno fino al confine, e tutto sommato fino alla fine della vacanza: per come si era messa ci è andata di lusso!
Facciamo la prima sosta a Fano dove raggiungiamo idealmente con un sms un amico perugino in servizio come medico al prontosoccorso del luogo, che ci risponde con un “Good luck” di incoraggiamento. Percorriamo le strade statali che attraversano le località di mare in direzione nord, con soste programmate ogni 2 ore circa. 1° tratto: Adriatica e fermata nei pressi di Ravenna dove pranziamo con piadine “crudo e pecoriiiiino” e “squacquerone e cruuuuudo” in perfetta pronuncia “romagnooooola”. 2° tratto: Romea, che, nonostante la cronaca ci sembra percorribile senza troppi problemi anche perché, essendo domenica, non incontriamo camion e c’è comunque poco traffico. Altra fermata a Venezia per sgranchire gambe e chiappe doloranti, e solo il fatto di essere arrivati fin quassù con due 125 ci inorgoglisce, soprattutto dopo i complimenti di un vespista del posto che ci saluta dandoci consigli sui fari croati da visitare (Savudrija - visto- e Veli Rat - mancato causa fine vacanza-).
Sono solo le 17:30.
Spinti dall’entusiasmo siamo quasi tentati di raggiungere Novigrad in un solo giorno ma la stanchezza e l’ansia di non trovare da dormire ci fa percorrere solo un tratto di Triestina fino a San Donà di Piave dove la proprietaria di una pizzeria, convinta che fossimo diretti e rimasti a Trieste, si congratula per aver scelto “le favolose città italiane che non hanno niente da invidiare a quelle straniere”… mangiamo in silenzio e facciamo di si con la testa!!
Il mattino dopo si riparte con il pieno (o quasi) di energie ma la prima sosta è a pochi Km. Infatti a Trieste lavora un altro nostro amico perugino e anche lui medico; lo contattiamo… purtroppo è in servizio fino a sera ma in questi giorni è venuta a trovarlo la frega (e presto moglie), anche lei nostra amica di Perugia e insegnante di italiano a Torino. Fano, Trieste, Torino, è proprio vero “paese che vai, perugino che trovi”.

(to be continued…)

lunedì 17 settembre 2007

Prima o poi...


Navigando in rete, leggiamo racconti su viaggi memorabili intrapresi in tutte le direzioni possibili: nord- sud da Milano alla Sicilia lungo tutta l’Italia, est-ovest da Padova al Portogallo lungo le coste franco-spagnole fino a scorgere l’oceano e il profilo dell’Africa, e in entrambi i casi rigorosamente in sella all’unico mezzo, che più di tutti è in grado di trasformare il viaggio in una vera e propria impresa… la VESPA.
Spinti dall’entusiasmo e ripensando alla magra stagione primaverile che quest’anno, per un motivo od un altro, abbiamo affrontato senza tante emozioni su strada, ci guardiamo in faccia e decidiamo che dopo due anni di rodaggio, questa è la volta buona per una vacanza un po’ più impegnativa del solito, un viaggio da raccontare con lo spirito di chi, in cuor suo, sa di aver intrapreso una mezza avventura.
L’idea è semplice senza neanche il bisogno di cambiare la meta scelta qualche mese prima, la Croazia: niente traghetto da Ancona ma solo Kilometri da macinare via terra passando per Trieste e la Slovenia, percorrere la costa dell’Istria, visitare l’isola di Krk attraverso il ponte che la unisce alla terra ferma, esplorare l’entroterra fino ai 1.300 m d’altitudine dei laghi di Plitvice, ritornare lungo la costa con piccola deviazione a nord all’isola di Pag (anche questa raggiungibile con un ponte) ed arrivare a Zara per riprendere la rotta verso casa via Adriatico, facendo così riposare muscoli, motori e pneumatici.
Certo… una volta fatto “30” ci chiediamo se sia il caso di programmare anche il “31” raggiungendo Spalato (ma i dubbi ci assalgono: avremo il tempo necessario?) o addirittura sbancare con un bel “32” ed arrivare fino all’utopica meta di Dubrovnik ed attraversare una piccolissima striscia di Bosnia (e i dubbi si moltiplicano: avremo ancora le forze necessarie??).
A giochi fatti ci accontentiamo di aver percorso, con i nostri PX125, “solo” 2.250 Km di strade statali in 12 giorni, rispettando il piano da Perugia a Zara con toccata e fuga al parco nazionale di Krka, traghetto, e ritorno a casa con in testa la convinzione che “prima o poi” un viaggio-impresa lo faremo anche noi… Bettinelli docet!!

(to be continued…)

lunedì 9 luglio 2007

Buon Kmversario

Altri cento di questi giorni...

martedì 26 giugno 2007

Con la Vespa tra le nuvole...


Non so se vi è mai capitato di ritrovarvi con la testa tra le nuvole, anzi con la Vespa tra le nuvole…
A noi è successo durante il viaggio di andata Perugia-Bastia e vi assicuro che non è stata una sensazione piacevole ne tanto meno ovattata, come spesso ci vogliono far credere.
Apro e chiudo una parentesi (certo, direte che chiamare “viaggio” arrivare fin sotto al Subasio vi sembra esagerato… ma se avete visitato il nostro sito saprete che la “Bastia” a cui mi riferisco è quella in Corsica, non quella de noaltri “near Assisi”). Tornando a noi…
Sarà stato che alle spalle c’erano le ore e i Km fino a Livorno, alcuni dei quali sotto la pioggia, che… va bè che era agosto, ma con la vespa carica diventa al quanto fastidiosa, per non dire una sega infinita! Sarà stato che la pioggia in questione ci ha rallentato, tanto da farci perdere il traghetto delle 14:20! Sarà stato che per il successivo abbiamo dovuto aspettare delle ore al porto sotto lo schioppo del sole! Saranno state le inevitabili ore di traversata fino alla costa francese, ovviamente tutte di scomodissimi appostamenti tra ponte e tavoli al bar! Sarà stato che per raggiungere la meta còrsa stabilita si doveva valicare un monte all’apparenza innocuo, ma la cui cima era completamente immersa in una minacciosa nuvola d’altri tempi (…una nuvola in bianco e nero!). Sarà che erano le 23:00 e che eravamo partiti alle 8:30! Sarà che le tipiche strade di montagna non sono ben illuminate, e che in questo caso non lo erano affatto (e chi conosce la Corsica sa bene che le strade non sono proprio la migliore cosa che si può trovare sull’isola!). Sarà che il sapiente carico della vespa era stato studiato per un percorso da fare alla luce del sole, e che proprio a me toccava il ruolo di apripista, nel regolare susseguirsi dei turni fin dalla partenza!
Stà di fatto che la zavorra anteriore, tenda-materassino-zainopieno-sgabelli(!!) mi provocava un simpatico gioco di luci che aveva come risultato una visione ottimale della scritta OBI (dello zainetto) accuratamente riflessa sulla visiera del casco, e un bel niente davanti alla ruota della vespa, almeno fino ad una decina di mt oltre i quali era "ben" illuminato soltanto il cielo. Inevitabile il cambio di posizione con l’alter-ego rosso bordeaux del mio stremato PX, altrettanto sapientemente carico ma maggiormente adattabile a tutte le condizioni atmosferiche!
A proposito, quasi dimenticavo, lo sapevate che dentro le nuvole è freddo? Ora lo sapete.
Ricapitolando: ORE, KM, PIOGGIA, SOLEPESO, STANCHEZZA, BUIO, CURVE, FREDDO. Un’esperienza che non poteva finire che in un modo. Campeggio provvisorio senza materassino (e già il pensiero ci metteva pensiero) quando, nel cercare di trovare la giusta posizione ai mezzi spenti, urto qualche cosa avanzando in retromarcia e mi sento sfuggire le manopole dalle mani (porc…!!!) assistendo alla caduta sul fianco del mio esausto mezzo gommato… ma si sa, la stanchezza non risparmia nessuno!

ATTENZIONE: per la caduta finale sono stati usati stuntMAN e stuntSCOOTER professionisti, non tentate di procedere avanzando in retromarcia. Don’t try this at home!

sabato 23 giugno 2007

Vespa wheelie king!



Davvero qualcuno pensa che la Vespa sia un mezzo così così...?

Date un'occhiata (click sulla foto) a cosa può fare. Questo è solo un assaggio, presto altri video o immagini sulle possibilità della Vespa.

Stay Tuned

venerdì 22 giugno 2007

Ma allora ci volete proprio male


Ho appena comperato DUE RUOTE di Luglio. Sfoglio qualche pagina e leggo il seguente articolo che vi voglio riportare per intero:


“SMOG, NUOVI DIVIETI

Brutte notizie per i motociclisti Toscani: dal 2008 in 30 comuni entrerà in vigore il blocco totale dei ciclomotori 2T Euro 1; inoltre nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì, dalle 8 alle 18 saranno fermate anche le moto Euro 0. Un provvedimento inutile perché non è suffragato da alcuna evidenza scientifica. Tanto che su motonline.com è stato già pubblicato un documento dell’Associazione Motociclismo che, sulla base dei dati ufficiali ARPA della Lombardia, dimostra come i blocchi del traffico siano del tutto inutili per ridurre le polveri.

Del resto non è difficile accorgersi di quanto sia bassa la quota delle due ruote nel totale del parco veicoli circolante. E poi è stato ampiamente dimostrato che l’inquinamento è generato soprattutto dagli impianti di riscaldamento e dalle industrie. In attesa del 2008, comunque, già quest’anno in 16 comuni toscani (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Cascina, Firenze, Grosseto,Lastra a Signa, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, S. Croce sull’Arno, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa) i 50cc 2T Euro 0 sono fermi definitivamente, mentre gli Euro 1 non possono circolare per 3 giorni alla settimana. In altri 14 comuni (Arezzo, Carrara, Capannori, Empoli, Massa, Montale, Montecatini Terme, Montelopo F.no, Poggibonsi, Poggio a Caiano, Pontedera, Porcari, Siena e Viareggio), i 50cc (sia Euro 0 che Euro 1) devono restare parcheggiati nei medesimi tre giorni della settimana, sempre dalle 8 alle 18. Speriamo che le altre regioni non prendano esempio."

venerdì 13 aprile 2007

E chi c'ammazza!!

Finalmente abbiamo riaperto la stagione del giro in Vespa, destinazione Bagno Vignoni (Toscana).

Solita formazione (almeno per ora) e solito appuntamento al distributore per il pieno: verde senza piombo dalla pompa e la giusta dose di olio dal cassettino portaoggetti, gli ultimi accordi sul percorso da fare, le ultime annotazioni per le statistiche e finalmente partiamo con la voglia di arrivare a destinazione.
Il sole risponde presente all’appello del meteo ma l’aria fredda sui guanti e sul viso non passa inosservata nonostante siano già le 10:20… ma pur sempre del 9 aprile.
Mentre attraversiamo le tappe stabilite ci accorgiamo di quanto la Toscana sia una delle mete preferite di molte persone, e quasi tutte con lo stesso obiettivo, spesso nascosto dietro le buone intenzioni della visita artistico-culturale: IL CIBO!! E quando si parla di mangiare e bere non siamo certo noi quelli che stanno a guardare, anche perché il vitto, più che l’alloggio, è stato da sempre il filo conduttore (e spesso fine ultimo) delle nostre uscite… e non solo in Vespa!
Bagno Vignoni si presenta delle giuste dimensioni. I visitatori non sono troppi ma nemmeno pochi, o quantomeno sono ben distribuiti tra le viuzze del piccolo paese raccolte intorno all’enorme vasca termale (che ne costituisce la piazza principale), il verde del parco, e la parete rocciosa da dove il flusso benefico dell’acqua scende attraverso canali prestabiliti.
Qualche foto di rito e la “Trattoria della Madonna” ci accoglie sui suoi tavoli all’aperto: 3 “pici” (un classico!) e un “saccottino ripieno”(new entry), carne e una boccia di vino… e chi c’ammazza!! Per fortuna non lo fa nessuno. Dopo altre foto ricordo e qualche passo per smaltire decidiamo di ripartire, ma questa volta per un’altra strada (bivio per S.Casciano-Roma, senza ritornare a S.Quirico e Pienza). Niente di più saggio, anche perché dopo qualche Km ci imbattiamo in quello che già un amico biker ci aveva consigliato di vedere ma senza dirci dove: una quercia così grande che nemmeno la lunghezza delle nostre 8 braccia è riuscita a circondarne il tronco… uno spettacolo! Se passate da queste parti dovete assolutamente fermarvi.
Come prima uscita è stata davvero piacevole e in attesa di allargare il gruppo dei motori, vi rimando alla prossima uscita. A presto!

domenica 1 aprile 2007

Sondaggio: GTS o GTV...?



Negli ultimi mesi si è fatta sempre più reale la possibilità che entro tempi brevi le nostre amiche Vespe, ma soprattutto i mezzi euro 0 in generale, non potranno più circolare. Nel nord la cosa è già realtà e le polemiche non sono poche, ma di questo ne parleremo un’altra volta.

Questa situazione mi ha fatto pensare “… e se un giorno non mi faranno più usare la mia Vespa…?”. Mi sono detto che non potrei stare senza un mezzo a due ruote e quindi ho ipotizzato un sostituto. Ad oggi ci sono mezzi per tutti i gusti e per tutti gli stili ma per quanto possa essere attratto da una bella naked, la moderna Vespa ha su di me quasi lo stesso fascino del mio vecchio PX.
Sicuramente deciderei per la 250… ma quale, la GTS o la GTV? La prima moderna e al passo con i tempi, mentre la seconda (uscita in occasione dei 60 anni di Vespa) è un perfetto connubio tra il 1946 e il 2006.
Anche se spero sulla possibilità di non dover scegliere e tenermi quindi la mia attuale Vespa, credo che andrei per la prima (rimarrei comunque molto indeciso sul colore).

Voi quale scegliereste?

sabato 24 marzo 2007

Farne a meno



Vespa, moto, scooter… insomma, 2 ruote! Qualunque sia il tuo mezzo, avrà sicuramente dei pregi (e dei difetti) che te lo fanno amare in modo del tutto particolare. Nel nostro caso si tratta di Vespe, “Vesponi”, “PX”, chiamateli come volete, ma il fascino e le sensazioni che sono in grado di darci rimangono inalterate.

Già quando l’accendi e schiacci il pedale della messa in moto… alla prima botta, la Vespa comincia a schiarirsi la voce, due colpi di gas e comincia a respirare, togli il cavalletto e quando il piccolo scatto del cambio innesca un’impercettibile vibrazione, che dalla mano ti arriva alla schiena fin quasi a sollecitare una sorta di “ingranaggio interno”, avverti che qualcosa si è messo in moto ed hai come la sensazione di aumentare i tuoi di giri, in perfetta sincronia con quelli del motore.

Sono piccole emozioni che diventano grandi quando, durante un viaggio, ti accorgi che non hai confini, con la Vespa puoi arrivare ovunque… l’unico limite, per un 125 come il nostro, è la “libertà” di scegliere tra le strade da percorrere, ma spesso la “scelta” – stradina secondaria – ti fa scoprire luoghi e panorami che, chissà per quale motivo, da dietro un volante passano inosservati.

Certo, le ruote sono un po’ piccole e a volte ti danno una strana sensazione di impotenza, rallenti, fino a quando il motore ti chiede di dargli fiducia e allora dai gas e l’aria fredda, fresca o calda che sia, riprende a farsi sentire sotto la visiera, spesso lasciata aperta: ennesimo punto a favore!!!

Un bilancio? Tutti pro e nemmeno un contro, o se ce ne sono nemmeno te ne accorgi, perché se ami la tua due ruote ami anche i suoi difetti.

A noi la vespa dà queste sensazioni: troppo forti quelle positive per pensare di farne a meno.