domenica 4 novembre 2007

La sfiga ha un buco nella gomma...



“…E noi l’aggiusteremo con il Chewingum”.
Queste sono le parole di una famosa canzoncina per bambini, ma nella realtà non è esattamente così facile come vorrebbero farci credere.
La cronaca.
Più o meno a metà tragitto, dopo circa 1200 Km dalla partenza, arriviamo a Premantura (punta estrema dell’Istria). Essendo un parco naturale, all’ingresso si paga un esiguo pedaggio e ti viene rilasciata una sorta di mappa, indispensabile per orientarsi nel “labirinto” di strade bianche dirette ognuna in qualche caletta sul mare. Decidiamo di andare a caso, e dopo un buon quarto d’ora di strada percorsa a passo d’uomo per evitare buche e limitare le nuvole di polvere, parcheggiamo (rigorosamente sotto il sole rovente) e scendiamo a piedi. Il posto è bellissimo (per chi ama le rocce) e rimaniamo ancora più affascinati quando, entrando in acqua, ci sembra di nuotare in un acquario. Fitti banchi di coloratissimi pesci ci fanno compagnia e sullo sfondo un celeste intenso mai visto prima.
Fin qui niente di strano, ma ad un tratto ecco l’inaspettato imprevisto: si riparte dopo una mattinata di tuffi coreografati a dovere, e il parcheggio sterrato si trasforma in un letto di sabbie mobili. Sulle prime non capiamo… tutti fermi! Foratura alla ruota posteriore e prima volta in assoluto che ci troviamo alle prese con questo inconveniente. Sono circa le 14.30 e il sole è serio!! Senza disperare e con un ottimismo che farebbe invidia a “Gianni”, ci imponiamo calma, concentrazione ma soprattutto collaborazione. Tutti ai propri posti: Lalaura al telo da mare per creare ombra, il più esperto Stè all’atto pratico, Ali all’inclinazione della Vespa, e Langela addetta al servizio fotografico. Una sciocchezza che si risolve in 4e4 otto: liberare la ruota di scorta, inclinare il veicolo sul cavalletto, chiave del 13, sostituzione, chiave del 13 dall’altro verso e il gioco è fatto. Durata dell’operazione, circa 10 minuti… grande Vespa. Solo per scrupolo decidiamo di comprare una nuova camera d’aria togliendoci il pensiero una volta per tutte. Poca strada e arriviamo da “moto-gume” dove con nostro stupore scopriamo che il proprietario è anche lui un Vespista che, mentre armeggia con aria compressa e chiavi inglesi, ci chiede eccitato del nostro viaggio e ci racconta di essere andato all’altare con la sua Vespa 200, fatta decorare con fiori gialli ed arancioni apposta per il grande evento (un saluto al nostro bizzarro amico croato!).
Una foratura ci poteva stare, e, da che mondo è mondo, per ogni cosa “c’è sempre una prima volta” anche se nel nostro caso ce ne sono state addirittura due!!
Infatti, lungo la strada del ritorno, a meno di 80 Km da casa, ecco che il problema si ripresenta di nuovo: in uscita dall’ultimo pit-stop da rabbocco, in mezzo ai monti nei pressi di Fossato di Vico, la solita Vespa comincia a sculettare dando vita ad una gincane stilisticamente perfetta ma totalmente ingiustificata; una rapida occhiata al problema (ma che sfiga!!) ed un’altra al box appena lasciato a 20 m in salita (caz….!!). Le nuvole ed il buio incombono, e già il faro comincia a cercare il modo più ingegnoso per illuminare la strada da dietro lo zainodavanti, ma a gran fatica! Alle pessime condizioni atmosferiche si aggiunge la malaugurata scelta di piazzare il tutto in discesa, cosa che di lì a poco si rivelerà disastrosa. Non a caso al primo tentativo di inclinazione, ecco che il cavalletto decide di dividere, o meglio, di cedere il peso della Vespa (carica!!!) alle braccia stanche dei meccanici: inevitabile schianto a terra e silenzio generale… attimi di suspense… … niente panico… … due moccoli fatti per bene e basta poco, stanchezza in primis, a ritentare l’operazione, rimandando eventuali controlli ai giorni successivi. Le mani sono infreddolite ma l’esperienza passata le fà sembrare esperte così come tutta l’equipe coinvolta: nonostante tutto un cambio gomme ineccepibile e in tempi da record.
Si riparte con l’angosciante dilemma del “non c’è 2 senza 3” anche perché sembra chiaro che ormai la sfiga vi ha preso di mira, ma per fortuna “non tutti i detti vengono per nuocere” e arriviamo a casa senza altre sorprese.
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(to be continued...)